Tussio
Tussio è una frazione del Comune di Prata d’Ansidonia, situata sulla piana di Navelli a circa 890 metri sul livello del mare e a circa 30 chilometri dal capoluogo L’Aquila. Caratterizzata da inverni rigidi e brevi estati, ha una popolazione stanziale di circa cento unità.
Sorge su un colle nominato Cro, nome la cui origine si attribuirebbe al tipico verso dei corvi o all’abbreviazione del nome latino Crocus (zafferano, che viene coltivato tradizionalmente).
Il nome del paese deriverebbe dal nome del santo che sembrerebbe aver dimorato nelle sue grotte o dal termine latino Tutius (sicurezza), vista la salubrità dell’aria che nei tempi passati evitò agli abitanti pestilenze e malarie. Sorge ai limiti dell’antico tratturo che in tempi di transumanza era attraversato dalle greggi dirette in Puglia, tracciato quest’ultimo sull’antica Via Claudia Nova.
Notevoli le testimonianze dell’antica civiltà romana, come una coppia di leoni di pietra rinvenuti nel 1973 nelle vicinanze, ornamento dell’ingresso di un’antica villa ritrovata nei pressi del paese (oggi visibili presso il Museo nazionale d’Abruzzo all’Aquila e presso la piazza del paese). Inoltre una leggenda narra che la villa di Ponzio Pilato fosse localizzata proprio a Tussio.
Successivamente il borgo si sviluppò e, nel XIII secolo, fu amministrato dalla famiglia Camponeschi. La prima testimonianza si ha nell’anno 863 d.C. quando Tussio era feudo della baronia di Carapelle. Il villaggio era una torre di controllo, che poi diventerà il castello, con accanto una chiesa.
Nel 1254 il feudo partecipò alla fondazione dell’Aquila con Bominaco e Prata. Dopo il saccheggio di Braccio da Montone del 1424 il castello andò in degrado e lentamente fu inglobato nell’attuale parrocchia di San Martino, con la torre di guardia che fu trasformata in campanile.
Grazie al suo isolamento e all’economia basata sull’agricoltura e la transumanza ancora oggi ha mantenuto il perfetto aspetto medievale: con la parte più alta a pianta ovoidale, caratteristica comune dei villaggi longobardi sorti attorno a un castello.
Nel 1703 il terremoto dell’Aquila sconvolse Tussio che fu poi ricostruita. Un altro terremoto, quello del 2009, ha danneggiato la chiesa parrocchiale.