San Pio delle Camere
San Pio delle Camere è un comune italiano di 656 abitanti della provincia dell’Aquila in Abruzzo. Il centro è situato nell’altopiano di Navelli, lungo la Strada Statale 17, ed è dominato dal castello-recinto medievale, mentre l’unica frazione è Castelnuovo, paese sviluppatosi intorno a un borgo fortificato.
Borgo situato nell’entroterra abruzzese, in un mandorleto, alle pendici sud-occidentali del massiccio del Gran Sasso d’Italia, al margine settentrionale dell’altopiano di Navelli e a ridosso della conca aquilana che si trova più a nordovest. Il paese, dominato ad est dal Monte Gentile, si sviluppa su un terreno roccioso da cui sono ricavavate cavità chiuse che in passato venivano utilizzate per riparare il bestiame o come depositi di cibarie, ovvero cantine. Da queste grotte, in parte artificiali e in parte naturali, deriva la denominazione “delle Camere”.
La prima notizia sul paese risale all’anno 1001, quando Villa San Pio fu donata da Oderisio I Pagliara, abate di San Giovanni in Venere, al monastero di Bominaco; successivamente, nel 1092, il possedimento fu donato da Ugo di Gerberto alla diocesi di Valva insieme alla vicina abbazia di San Benedetto in Perillis.
Grazie alla favorevole posizione, all’intersezione tra la strada che proveniva dalla medio-alta valle dell’Aterno e quella che discendeva da Campo Imperatore, e alle particolari caratteristiche morfologiche del terreno, divenne un’importante stazione di ricovero per i pastori che percorrevano il tratturo Magno. Al XII secolo risale invece la nascita di Castelnuovo, borgo fortificato, oggi frazione di San Pio delle Camere.
Nel 1173 il paese, ormai divenuto possedimento feudale, fu concesso insieme al suo castello ai fratelli Gentile e Gualtiero di Poppleto dal re di Sicilia Guglielmo II. Nel 1254 San Pio partecipò, con altri castelli del contado, alla fondazione dell’Aquila, ricevendo un locale all’interno del quarto di Santa Maria. Durante la guerra dell’Aquila (1423-24) subì l’assedio e l’occupazione di Braccio da Montone, che ne distrusse la rocca, mai completamente ricostruita. Nel 1426, insieme ad altri borghi, passò dalla giurisdizione della diocesi di Sulmona-Valva a quella della diocesi dell’Aquila.
Nel 1528, a seguito della sconfitta angioina nella guerra della Lega di Cognac, Carlo V d’Asburgo punì la città dell’Aquila per essersi schierata con i nemici, togliendole il dominio sui castelli del proprio contado; San Pio fu quindi ceduto a Colantonio Caracciolo. Nel 1558 il feudo fu acquistato da Diomede Carafa, poi nel 1586 da Ettore Caracciolo e infine, nel 1587, da Ortensio Del Pezzo. Con Girolamo Del Pezzo, nel 1645 il feudo verrà elevato inoltre a principato. Nel 1806, a seguito delle leggi eversive della feudalità del periodo napoleonico e della riorganizzazione amministrativa del regno, San Pio fu ricompreso nel circondario di Barisciano, appartenente al distretto di Aquila; poi dal 1811 fu riunito, insieme agli altri comuni del circondario, a quello centrale di Barisciano, mentre dal 1829 diventò comune autonomo, con la frazione di Castelnuovo.
Il comune di San Pio delle Camere è stato colpito dal terremoto dell’Aquila del 2009 che ha avuto effetti particolarmente devastanti sulla frazione di Castelnuovo, causando invece danni limitati nel capoluogo comunale.