San Benedetto in Perillis
San Benedetto in Perillis è un comune italiano di 95 abitanti della provincia dell’Aquila in Abruzzo. Fa anche parte della Comunità montana Campo Imperatore-Piana di Navelli. Fino al 1947 fu frazione del comune di Collepietro ed è tra i comuni meno popolati della provincia e della regione.
San Benedetto in Perillis è un antico borgo di origini medievale che si trova a circa 850 m s.l.m. e domina tutta la conca peligna.
Ritrovamenti archeologici hanno dimostrato che in zona esistesse un piccolo vicus romano i cui abitanti comunicavano col vicino Tratturo Magno, sulla via di Navelli, che passava per la Puglia.
L’abitato più antico, caratterizzato da edilizia in pietra a vista e torri di guardia a interrompere una cortina muraria a pianta ellittica (tipica dell’epoca tardo longobarda), si formò intorno ad un monastero benedettino fortificato sorto in località “Perello” che conserva ancora le torri a pianta semicircolare e pentagonale emergenti dalla cinta muraria.
Fu possesso del signore Pietro dei Marsi (IX secolo), nipote di Berardo Francisco che costituì nella Marsica la Contea di Celano. I possedimenti abbaziali furono di proprietà di San Vincenzo al Volturno, insieme alla vicina abbazia di Santa Maria di Bominaco, prima di passare come ricorda l’Antinori nei suoi Annali (libro VI), nella diocesi di Valva Sulmona.
Nel 1254 San Benedetto partecipò coi castelli vicini nella fondazione dell’Aquila e i suoi castellani si installarono nel Quarto di Santa Maria. Le vicende successive riguardano una serie di depredazioni e danni: nel 1423 subisce l’assedio di Braccio da Montone onde impedire ribellioni a favore dell’Aquila di partito angioino, durante gli scontri per la corona di Napoli; nel 1703 il catastrofico terremoto all’Aquila danneggia la chiesa e il borgo, che inizia a spostarsi più a valle; nel 1915 il terremoto della Marsica danneggia la chiesa madre e il borgo, che in parte frana e viene abbandonato.
San Benedetto dal 1806 divenne frazione di Collepietro con il decreto della riorganizzazione in distretti francesi della provincia aquilana. Riacquista l’autonomia comunale solo nel 1947.
Il borgo è rimasto legato all’economia pastorale fino al Novecento, quando si sviluppò il fenomeno migratorio. Nei primi anni 2000 si pensò addirittura, vista la drammaticità dello spopolamento, di legare il comune di San Benedetto alla vicina Popoli.
Nel 2009 San Benedetto è stato interessato dal terremoto che colpì la città dell’Aquila e provincia: alcune case abbandonate sono crollate nel soffitto mentre il monastero è stato puntellato e giace in attesa di restauri.
Fino al 2012 parte del borgo fortificato, l’Abbazia ed il monastero benedettino sono stati inaccessibili in quanto ubicati in zona rossa post-sisma e gravemente danneggiati; una parte di abitazioni crollò perché abbandonate da anni e non avevano ricevuto manutenzione.
Da considerare che il paese non rientra nel cosiddetto “cratere” del sisma e pertanto fuori da ogni significante possibilità di ripristino. Infatti San Benedetto è incluso in un secondo settore di comuni colpiti, ma in maniera minore, appartenenti alla piana di Navelli assieme a San Pio delle Camere, Collepietro e Caporciano.
Nel 2010 sono stati versati i fondi per la ricostruzione delle parti lesionate del monastero di San Benedetto e di parte del vecchio centro storico, ma a causa di iter burocratici nel 2020 non ancora sono partiti i lavori di recupero della chiesa madre.