Castelvecchio Calvisio

Castelvecchio Calvisio

Castelvecchio Calvisio è un comune italiano di 118 abitanti della provincia dell’Aquila in Abruzzo. Faceva parte, fino al 2008, della Comunità montana Campo Imperatore-Piana di Navelli. Parte del territorio del comune rientra nel territorio del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, costituendone di fatto una delle porte di accesso nella sua parte meridionale.

Il borgo è situato nell’entroterra abruzzese, nella parte meridionale del massiccio del Gran Sasso d’Italia, a mezzogiorno del vasto altopiano di Campo Imperatore, in posizione panoramica sulla valle del Tirino ad un’altitudine di poco superiore ai 1000 m s.l.m.

Numerose testimonianze epigrafiche romane e preromane indicano però che il territorio fu popolato fin da tempi remoti e in epoca romana pare certa la presenza di una Villa Calvisia detta nel periodo altomedievale Villa Magna, situata nella valle tra Castelvecchio e Carapelle Calvisio.

Si ha poi notizia del primo castello e delle prime chiese dal Chronicon Vulturnense nel 779. L’attuale borgo fortificato, raro esempio di pianificazione medievale, nacque invece nel XII secolo. Il borgo fece parte della famosa baronia di Carapelle, che prese il nome dal Demanium Carapelle, comprendente anche il limitrofo comune di Carapelle Calvisio e che incluse successivamente i castelli di Calascio, Rocca Calascio e Santo Stefano di Sessanio. Feudo della famiglia Pagliara, il borgo passò nell’ordine alle famiglie Colonna, Celano, Caldora, Accrocciamuro, Piccolomini Todeschini, Del Pezzo, Cattaneo, Medici e Borbone.

Sempre nel 779 abbiamo la prima notizia dell’importantissima chiesa di San Cipriano, antica sede parrocchiale del paese che testimonia con i suoi reperti tutte le varie fasi storiche.

Castelvecchio nel XV secolo era detto Castello Vecchio della Baronia, dal XVI secolo è documentato come Castelvecchio Carapelle e infine assunse l’attuale denominazione nel 1546.

Aggregato al Governo di Capestrano dal 1807 al 1811, riunito amministrativamente al comune di Capestrano dal 1811 al 1816 e poi al vicino comune di Carapelle, ottenne l’autonomia comunale nel 1906.

Il borgo rimase nel resto dei secoli legato all’economia agricola e pastorale finché non incrementò lo spopolamento nel primo Novecento per via dell’emigrazione.

Il borgo negli anni 2000 è diventato un piccolo centro turistico ma parzialmente danneggiato nel 2009 dal terremoto.

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