Progetto ASTRI
Il Progetto ASTRI vuole raccontare il territorio. Senza filtri. Vuole indagarne opportunità e punti critici con un occhio sempre rivolto all’arte nascosta tra le pieghe delle vite comuni.
L’ambito territoriale dell’azione interessa le aree interne abruzzesi della Valle del Tirino (Capestrano, Ofena, Villa Santa Lucia) altopiano di , Navelli (Navelli, Collepietro,San benedetto in Perillis,Caporciano, S. Pio delle Camere, Prata D’Ansidonia), delle Terre della Baronia di Carapelle (Castel del Monte, Santo Stefano di Sessanio, Calascio, Barisciano,Carapelle Castelvecchio Calvisio) . La natura della disuguaglianza primaria che contraddistingue queste aree, è innanzitutto territoriale, quindi sociale ed economica. Infatti la disuguaglianza territoriale trae a sé sia quella economica che quella sociale nella stragrande maggioranza dei casi.
Nello specifico, le “Aree interne” costituiscono zone distribuite in maniera ben più complessa delle tipiche dicotomie settentrione-meridione ed il Documento sulla Strategia nazionale per le Aree interne definisce queste ultime come zone con un accesso difficile a servizi essenziali quali sanità, istruzione, mobilità e copertura digitale ma “ricche di importanti risorse ambientali e culturali e fortemente diversificate per natura e a seguito di secolari processi di antropizzazione”. Proprio in relazione a quanto sopra esposto, nel presente progetto vengono affrontati i temi dell’inclusione sociale, del reinserimento e della solidarietà, del ripopolamento delle zone interne e della necessità di trovare nuovi approcci che possano affiancare ed essere da esempio alle metodologie classiche non solo di impresa ma anche di sviluppo sociale e rurale.
DESCRIZIONE
Il Turismo sociale è, come recita l’art.2 della dichiarazione di Montreal, un “creatore di società” in quanto si pone come obiettivo principale quello di garantire a tutti l’accesso alla vacanza, contro l’esclusione di chi dispone di capacità fisiche ridotte. E’ allo stesso tempo un attore dello sviluppo locale in quanto promuove la conservazione e la tutela del territorio e dell’identità delle popolazioni locali e favorisce un approccio diretto del viaggiatore con la cultura e le tradizioni del luogo visitato. L’assenza di barriere architettoniche, culturali e sensoriali, è la condizione indispensabile per consentire la fruizione del patrimonio turistico locale alla totalità di utenza interessata e l’individuo nella sua medesima totalità, con i suoi bisogni, è un ospite che ha diritto a fruire dell’offerta turistica in modo completo e in autonomia, ricevendo servizi adeguati e commisurati alle sue esigenze. Anche l’ONU ha affrontato la tematica del turismo accessibile in Italia e nella sua convenzione sui diritti delle persone con disabilità il turismo viene visto come un diritto di tutti e pertanto gli spazi e le attività vanno adattati per la fruibilità delle persone disabili o con mobilità ridotta favorendo l’inclusione sociale. Quella della promozione efficace di un territorio è forse la sfida più appassionante per chi si occupa di turismo. La definizione delle strategie di sviluppo turistico per il progetto in atto, parte dall’analisi delle opzioni strategiche definibili secondo il modello Destination Management System (DMS) attraverso l’individuazione di 5 fattori chiave: i vantaggi competitivi, la sostenibilità della governance, il posizionamento competitivo, il valore aggiunto e lo stadio di vita della destinazione. Fatta salva la teoria, dalla quale non si può mai prescindere per una funzionale analisi di costi benefici o ancora meglio una SWOT indirizzata alla fattibilità del progetto stesso, si è deciso di mettere in campo strategie su più livelli.
Racconteremo attraverso azioni concrete la vita nei piccoli posti. Cercheremo di creare opportunità, di studio, approfondimento, formazione, incontro.
Nella sezione dedicata alle azioni sarà possibile trovare i dettagli di tutte lezioni con un reportage costante sulle attività che verranno svolte.